
Uluru – La pittura come forma di comunicazione
Sarebbe impossibile lasciare il continente australiano senza essersi imbattuti almeno una volta in uno di quei souvenir decorati con la famosa dot art.
Per l’aborigeno australiano la pittura è una forma di scrittura e di comunicazione con il mondo esterno e con quello trascendentale degli spiriti, il tutto in stretto legame con il mondo naturale e “l’arte a punti” è l’esempio più diffuso di pittura aborigena.
Era in origine usata nei disegni sulla sabbia, poi, trasportata su tela e caratterizzata da quelle complesse disposizioni geometriche di punti di diversi colori. Tra gli strumenti bastoncini o molto semplicemente dita; acqua e ocra o altri coloranti naturali, resine o sangue di canguro.
Espressioni culturali, della mitologia aborigena o ritratti di fenomeni naturali locali sono i principali protagonisti, come quello ritratto da Tanya Price, autrice del dipinto celebrato dai capi Uluru. Tanya proviene da una famosa famiglia di artisti in Utopia, Territorio del Nord e più precisamente Alice Springs. La regione è particolarmente famosa per la scarsità di precipitazioni annuali, ma ancora di più lo è per lo scenario di lussureggianti fiori selvatici colorati a cui è possibile assistere in inverno, subito dopo le piccole precipitazioni.
È con la tecnica dell’arte a punti che Tanya ha deciso di rappresentare uno tra gli spettacoli naturali più suggestivi del suo territorio. Punti che simboleggiano stelle, fiori e scintille a simboleggiare la connessione della terra con il mondo ancestrale.
Uluru si fa allora portavoce, di una tradizione nata almeno 40 mila anni fa.





