Travel books. Effei suggests

“Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone” (John Steinbeck)

Provare a stilare una lista dei migliori libri che raccontano di viaggi sarebbe enormemente riduttivo, per questo vogliamo limitarci a suggerirne tre (per ora) che hanno sicuramente contribuito in maniera significativa a regalare una buona dose di libertà e avventura a migliaia di lettori.

Nelle terre estreme. (Jon Krakauer)

È la primavera degli anni ‘90, quando Chris McCandless si incammina da solo verso le aree selvagge dell’Alaska. Abbandonato tutti i suoi averi e senza adeguate attrezzature, intraprende il viaggio più estremo, in cui l’unica dimora è la strada.

Nel racconto non si ricostruisce solo il percorso di Chris, ma più di tutto quel viaggio verso uno stato di purezza assoluto, di abbandono della civiltà per ricercare un contatto assoluto con la natura incontaminata. Un viaggio di due anni in giro per il mondo per raggiungere il grande bianco del Nord.

“(…)Desideravo acquisire la semplicità, i sentimenti puri e le virtù della vita selvaggia, spogliarmi delle abitudini artificiali, dei pregiudizi e delle imperfezioni del mondo civilizzato(…)”

Un indovino mi disse. (Tiziano Terzani)

Tutto ha inizio da una profezia, che trasforma un viaggio nel sud est asiatico in un’occasione per guardare il mondo con occhi nuovi.

«Attento! Nel 1993 corri un gran rischio di morire. In quell’anno non volare. Non volare mai».

È così che il 1993 diventa l’anno di scoperta della più profonda e autentica cultura asiatica, spostandosi solo in treno, nave, auto o a piedi.

Un libro di viaggi e incontri, di descrizioni curate e dettagliate dei luoghi tanto da renderli vivi, quasi a farci sentire di essere lì.

On the road. (Jack Kerouac)

Il libro del viaggio per eccellenza, degli Stati Uniti degli anni ‘50 e della Beat Generation.

Il viaggio diventa lo strumento per staccarsi dalle regole della massa borgese e rincorrere i valori tipici di uno stile di vita libero e nomade.

Da Paterson a Marin City, da Rocky Mount a San Francisco, da Denver a Long Island e, infine, da New York a Città del Messico. Sal Paradise, giovane studente di New York e trasposizione autobiografica dell’autore, decide così di intraprendere un on the road tra paesaggi sconfinati e le estreme diversità del Paese americano.

Il libro che fa sognare gli inguaribili viaggiatori.

“Dovevamo ancora andare lontano. Ma che importava, la strada è la vita“

Effei
La Redazione